Reportage permanente sulla tv svizzera
Lugano, Italia
Il Quotidiano, il telegiornale regionale per il canton Ticino trasmesso da La1 alle 19  Carla Norghauer con Andrea Roletto e Jesus Serrano conduttori di "S-Quot" programma per ragazzi "I giardini di Albert" il settimanale di scienza, natura, tecnologia condotto Giovanni Pellegri e C.Broggini

Per ragioni geografiche l'italiano e la sua cultura appartengono non solo all'Italia ma anche alle confinanti Croazia e Slovenia (ad est) e Canton Ticino (a nord).
La Rai ha sempre dovuto fare i conti, fin dalla fine degli anni '60 con le stazioni estere in italiano: TMC, RTSI e Telecapodistria.
Una concorrenza proseguita fino agli inizi degli anni 80 quando i network italiani e le tv private hanno avuto la meglio.
La tv dell'Istria dopo esser gestita da Fininvest come canale sportivo, é tornato ad essere una piccola regionale confinata all'area friulana.
Telemontecarlo con la gestione Rai agli inizi degli anni 80 ha perso la sua originalità, diventando poi un canale tutto italiano realizzato da Roma, passando tra le mani di diverse editori: i Marinho di RedeGlobo, i Ferruzzi, Cecchi Gori e la Telecom Italia.

La Tv Svizzera si era fatta conoscere e apprezzare in Italia, per la sua capacità di raccontare con un'ottica diversa i fatti del giorno nel Telegiornale confezionato non con la visione troppo "italia centrica" dei tg nostrani.
Grazie alle dirette sportive il telespettatore italiano poteva scegliere se vedere gli eventi agonistici su Rai o Tsi.
TSI divenne un punto di riferimento oltre che un luogo di libertà di espressione e lavoro per alcuni personaggi dello star system italiano messi da parte dalla RAI per diatribe politiche o di altro tipo come ad esempio Enzo Tortora.

Dopo un periodo di grande successo anche fuori dai confini elvetici TSI ora é visibile solo
in Lombardia, in Piemonte e nelle aree confinanti.

Aldilà dei pasticci burocratici con i ministeri delle Poste, che hanno messo difficoltà al rientro per via hertziana della tv di Lugano, nell'affollato etere italiano, TSI, in verità, non gioca il suo "potenziale di fuoco" né in Italia né in Svizzera.
Infatti pur essendo parificata alle sorelle di lingua tedesca e di lingua francese non ha "l'orgoglio" delle altre come spirito editoriale e si comporta come una tv regionale.
Manca di iniziativa pur avendo a disposizione due canali televisivi, un centro di produzione di tutto rispetto e una posizione geografica che le permette di essere un operatore di prima classe non solo nel mercato di casa, ma anche nel panorama italiano, ponendosi come voce indipendente tra i due colossi Rai e Mediaset.
TSI, aldilà di "Giochi senza frontiere" non ha mai coprodotto programmi di prima serata né con Rai nè con Mediaset, aldilà dell'esperimento con Retequattro (ancora in casa Mondadori) con Enzo Biagi di "Film story"
Una televisione isolata in posizioni regionalistiche, che sembra poco interessata a far tesoro del patrimonio di tutta la sua lunga storia di tv transfronntaliera.

Già presente via satellite su Hot bird (lo stesso di tutti i bouquet italiani) trasmette i programmi in maniera criptata, senza alcuna finestra "free".
Alla TSI dicono che hanno problemi per i diritti dei programmi: ma se oscurano fiction e film il resto perché non lo trasmettono in chiaro?

Enrico Genna

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